Due considerazioni in più su Disneyworld

Partiamo dal fatto che a me piace molto? Mi piacciono in generale i parchi a tema, mi piace il mondo Disney e mi piacciono molto la passione e l’entusiasmo (molto americano) che ci sta attorno.

Cibo

A Disneyworld si mangia bene, in alcuni posti molto bene. C’è molta scelta, molti ristoranti (anche elegantissimi), un’ottima scelta di menu (junk food, ma anche sempre opzioni veg e insalate). Manca (moltissimo!) l’acqua gasata. Per me una tortura bere acqua purificata, liscia che più liscia non si può.

In generale, ogni tre passi c’è un baracchino che vende schifezze: gelato con topping di tutti i gusti e colori, popcorn al burro, churros, bretzel a forma di topolino, waffle a forma di topolino, granite variopinte.

Poco, pochissimo alcool. E comunque non più di due drink alcolici a testa al giorno, per evitare problemi.

Clima

C’è stato caldo, ma è piovuto tutti i giorni e al pomeriggio non si stava male. In generale, tutte le file per i posti sono abbastanza all’ombra e con ventilatori quindi tutto sommato si resiste. Fradici di umidità, ma si resiste.

Nei locali aria condizionata a bombazza. La mia teoria è che se ti congelano, poi esci al caldo e tutto sommato sei contento di essere uscito a scaldarti.

Merchandising

Ma che te lo dico a fare? Esiste praticamente qualunque cosa a marchio Disney. Magliette, vestiti, costumi, caramelle, zaini. Vanno molto di moda delle borsette di pelle tipo zainetto un po’ brutto con stampati personaggi. Tipo questa:

Il fatto che faccia molto caldo fa sì che il merchandising si possa esprimere anche in oggetti tipo mini ventilatori con spruzzino incorporato (che abbiamo comprato alla modica cifra di 20 dollari, l’abbiamo usato tipo tre ore e poi un bambino che qui chiameremo X l’ha dimenticato su una panca) e delle specie di pannetti rinfrescanti da imbibire di acqua (ovviamente con mille loghi di topolino).

Sul logo di topolino diciamo che è ovunque. Se dico OVUNQUE è ovunque davvero: ai tornelli all’ingresso, nei bagni, sui tombini, sui pavimenti di marmo, dappertutto insomma. Anche la ragazza dell’hotel, indicandoci il classico “dove ti trovi” ha disegnato un cerchio grande con due cerchietti piccoli. Quanto può essere potente un logo, se riconosci topolino solo con tre cerchi?

Mobilità

Un po’ per ragioni di obesità, ma credo molto per ragioni di cultura, sono molte le persone che si spostano con delle specie di seggioline motorizzate. E ogni attrazione ne tiene conto con spazi e corsie dedicate.

Noleggiare un trasportino elettrico costa nel parco 85 dollari al giorno. Li usano in tanti: persone anziane, donne incinte, persone che hanno un infortunio temporaneo. Oltre a queste esiste anche un altro attrezzo (che non avevo mai visto) che è tipo un monopattino con un supporto su cui appoggiare il ginocchio piegato a 90 gradi in caso di caviglia o tibia immobilizzata,

É una città, non un parco.

Alla base del successo secondo me c’è questo. C’è che è bello vivere tutta l’esperienza senza essere snob e senza puzza sotto il naso. Ci sono le giostre, ma ci sono ricostruzioni fedelissime davvero coinvolgenti, ci sono percorsi a piedi e montagne russe velocissime, c’è un mondo adatto a bambini di due anni e persone di 90. Ognuno trova la propria dimensione e forse per questo sono tanti anche i viaggi di famiglia, che mettono insieme nonni, nipoti, figli, fidanzati e chiunque voglia essere parte del “party”.

Tutto è collegato da un sistema di trasporti davvero efficiente fatto di autobus, monorotaie, barche, perfino funivie!

A Disneyworld Orlando lavorano oltre 77.000 persone a diversi livelli, dalla signora che ti versa il succo a colazione al mattino, alla ragazza vestita da Tyana, passando per l’autista dell’autobus o chi si occupa della manutenzione delle giostre. C’era anche un signore che si occupava di togliere l’acqua dal bidone della spazzatura.