
Il parco di Harry Potter è dentro agli Universal Studios di Orlando, che sono caldissimi e totalmente perdibili. Certamente non c’era la grande organizzazione anticaldo di Disney, né il numero illimitato di fontanelle da cui bere o bagnarsi, né tantomeno il numero spropositato di bagni (27 solo a Magic Kingdom!).
Qui, con la scusa che devi riprodurre New York, ti lasciano su un asfaltone caldone tutto il giorno e tanta manna che t’han fatto entrare. Insomma, non sei più “very welcome” e super coccolato come dal nostro amico Walt.
Comunque sia, noi abbiamo attraversato la prima parte di parco (con uno stop veloce da Fast & Furious) e siamo arrivati a Grimmauld Place.
Per i Babbani, Grimmauld Place è dove si trova la dimora della famiglia Black e dove Harry viene portato sulla motocicletta di Hagrid all’inizio del quinto capitolo. Di fronte, con ampia licenza narrativa, c’è il nottetempo con Stan Picchetto che è lì per farsi fotografare.
Sì entra a Diagon Alley da uno scasso nel muro e sembra davvero di entrare in un altro mondo (che, anche se a cielo aperto, è raffrescato, con buona pace di COP21). I negozi e i locali sono perfetti, la ricostruzione è davvero fedele e c’è anche Nocturn Alley.

Andando avanti, si arriva alla Gringott. La sala principale con i lampadari in cui Hermione prende la pozione polisucco e fa finta di essere Bellatrix è ricostruita alla perfezione e si attraversa tutta per arrivare alla giostra che è una montagna russa abbastanza intensa, da fare con occhialini 3D in cui si vede non solo la cascata ma anche un finto combattimento con Tu-Sai-Chi che finisce con un incantesimo aguamenti che ti annaffia e Belletrix che tira una maledizione senza perdono (se vuoi sapere quali sono leggi qui).
Giostra molto bella, parte animata fighissima, il drago che alla fine ti porta fuori ti fa fare un’accelerazione pazzesca e poi però io ho avuto il vomito per mezza giornata e praticamente non ho fatto altre giostre.
Per simulare il fatto che Diagon Alley sia a Londra (e Hogwarts e Hogsmead da un’altra parte), c’è una ricostruzione di King’s Cross in cui si entra al binario e si prende l’espresso per Hogwarts.

A Hogsmeade c’è un paesaggio invernale (solo il paesaggio) che comprende il negozio di Olivander (errore!!!!), il castello, la locanda i Tre Manici di Scopa.
Ovunque vendono le bacchette dei maghi più potenti, compresa la bacchetta di sambuco, che in alcune posizioni predefinite del villaggio ti permettono di animare le vetrine dei negozi e simulare gli incantesimi. Noi ora ne abbiamo una.
L’Olivia e lo Zivo hanno fatto la montagna russa del giro in moto di Hagrid, che pare fosse la più impressionante mai fatta finora.
Anche dentro Hogwarts c’è una roller coaster ma non abbiamo avuto cuore di fare 50 minuti di fila e un’altra “giostra adrenalinica” (come dice Matte, che visto che un paio di volte lo abbiamo fregato, ora ce lo chiede anche se saliamo sulle scale mobili).
Siamo tornati in hotel a bordo di una Suburban (e poi aprirò una parentesi sulla nostra esperienza Uber) e abbiamo cenato a un ristorante peruviano vicino all’hotel.
Oggi lasciamo Orlando, prendiamo il camper e inizia l’avventura.

