
Il volo fra Milano e Francoforte è durato 55 minuti e praticamente non ce ne siamo accorti.
Il secondo volo è durato 9 ore e 40 minuti. E ce ne siamo accorti.
Non avevamo i posti vicini, abbiamo dovuto chiedere (leggi: pagare) un cambio posto per essere vicini (due davanti e due dietro) e devo dire che, almeno secondo me, ne è valsa la pena.
Di solito faccio calcoli di intrattenimento sui voli lunghi che sono abbastanza standard e prevedono parecchi film. Con due bambini sotto i dieci anni questo accade solo in parte, ma complice un infotainment davvero evoluto e un volo totalmente senza turbolenza, direi che siamo andati ben bene.
Oltre a questo, ci hanno dato un sacco di cose da mangiare. Con grande gioia dell’Olivia, che continuava a dire: “ma oggi così abbiamo mangiato tre volte!”… per forza, “oggi” è durato mille mila ore!
Sull’aereo ho guardato Harry Potter e i doni della morte parti 1 e 2. La parte 2 è di gran lunga il mio film preferito della saga.
A Orlando siamo atterrati con circa trenta minuti di ritardo, perché – come ci ha detto il comandante – c’erano restrizioni militari sulla zona. Abbiamo fatto un giro più ampio a ovest per poi atterrare.
Le luci di Orlando erano già accese da un po’, le strade trafficate come sempre, l’aria densa di umidità ci ha avvolti dopo tante ore di felpa e aria condizionata.
Il trasferimento al nostro hotel è stato brevissimo e su un bussino bianco tipo scuolabus.
L’Olivia chiude la giornata dicendo: “Mamma, non sono mai stata così stanca in tutta la mia vita!”.
Coperti da piumini e con aria condizionata a bomba, dormiamo la nostra prima notte in Florida.

