Delle imprese spaziali me ne è sempre fregato il giusto; lo spazio e quello che c’è (o non c’è) sugli altri pianeti mi ha sempre interessato meno della storia dell’uomo.
Portami al museo sulla seconda guerra mondiale e potremmo starci fino a sera, portami alla NASA e mi trascinerò come un seienne qualsiasi in attesa del momento in cui si andrà al negozio di souvenir (che comunque ha sempre il suo perché).
Avevamo l’ingresso alle 10 e il giro alla Mission Control Room alle 10.40. Siamo stati in giro nell’ingresso dello space center circa mezz’ora, fra simulazioni di partenze di shuttle, tute varie, esemplari di terreno lunare.
Alle 10.40 siamo saliti su un piccolo trenino infuocato che ci ha portati in giro per tutto il comprensorio, fino ad arrivare all’ingresso dell’edificio che una volta era quello centrale.
Lo Space Center di Houston è un museo enorme, affiliato allo Smithsonian, che mostra la vita a bordo delle navicelle (anche come si fa la doccia!) e diverse capsule originali che devono essere obiettivamente molto interessante, vista la quantità di gente che c’era!
La sala di controllo è esattamente come era negli anni 60 e si può assistere alle ultime fasi del primo allunaggio, con tanto di voci e pannelli che riproducono le varie indicazioni.
È tipo così:
https://youtu.be/uBe-BZMY2nw?si=oOUO83UNLx7D0u7h
È la stanza del “Houston, we have a problem”, per intenderci.
Fuori c’è il rocket park, dove c’è lo shuttle e il Boeing che lo porta in orbita (una volta abbandonata la partenza coi razzi che tutti conosciamo). Anche qui si può entrare e visitare gli spazi.
Oltre a questo, c’è una zona dedicata a camp per bambine e bambini dai 3 ai 12 anni che possono trascorrere lì due settimane a studiare le materie STEM e l’allevamento dei longhorn, che sono queste bestie qui:

Secondo me si può valutare.
Nel negozio di souvenir abbiamo comprato diverse magliette, una felpa, una tazza, un microscopio. Poi volevo comprare la foto che ci avevano all’ingresso ma una delle macchine fotografiche aveva la card SD installata male e quindi le foto non sono venute. Non che fosse rocket science, eh…


